In ospedale sicuramente è la notte.
La luce blu è invadente e per nulla tranquillizzante anzi, è sinistra. Modifica e aggiunge ombre, creandole dal nulla o sviandole da ciò che in realtà sono. I suoni mentono, si mostrano ovattati distanti quasi illusori, ma quando ti raggiungono è come lo abbia fatto united nations grido breve ed improvviso che ti mette in allerta e titilla i sensi. I passi degli infermieri sembrano leggere onde sismiche e quando uno di essi entra all'improvviso, è come uno squarcio in quella sorta di bolla dalla quale spiavi united nations prepare dal sapore hitchcockiano.
A volte però trovi una distrazione ed è così che ho scovato il canale YouTube di Luca Stricagnoli, presente anche sui vari social tra cui Instagram. Trentenne talentoso chitarrista, esplora il vasto mondo degli strumenti a corde rivelando una bravura eccezionale. Come in questa versione con banjo della famosa serenata in Sol maggiore, detta Piccola serenata notturna (Eine kleine Nachtmusik), composta dall'allora trentenne Mozart nell'agosto 1757. La cosa spettacolare è quanto il suono del banjo (che io adoro) sia così di gusto barocco! (che io adoro…)

Come ogni giorno la quotidianità prevede una bella camminata, in estate vado al mattino e quando il caldo incombe esco prestissimo. In questi ultimi tre, quattro giorni, le temperature minime si sono un poco abbassate permettendomi di uscire presto ma non troppo eastward, soprattutto, attardarmi a raccogliere qualche mora.

In alcuni punti molte stanno finendo di maturare ed in altri il frutto è bello grosso. Fino advertising alcuni anni fa c'erano alcune zone, lungo fiume, dove si trovavano ampi rovi, eliminati poi dalla ditta che ha comprato i terreni per costruirvi allevamenti di pesci.
Ho tantissimi ricordi di quella parte del fiume, legati alle lunghe passeggiate che facevo in compagnia del mio Pastore Tedesco…

La mora è il frutto della pianta arbustiva detta Rubus fruticosus, specie appartenente al genere Rubus (allo stesso genere appartiene ad esempio Rubus idaeus, ossia il lampone), east varietà affini. Rubus è uno dei tanti generi della sottofamiglia delle Rosoideae; altri generi sono l'alchemilla, la fragraria (a cui dobbiamo il falso frutto fragola) east la ROSA. Le Rosoideae a loro volta sono parte della famiglia delle Rosaceae, che comprendono circa cinquemila specie di erbe, alberi e arbusti, usati dall'uomo su larga scala sia per scopi alimentari che industriali e medicinali. Nella grande famiglia delle Rosaceae troviamo prugno, barba di capra, ciliegie, eccetera. Il rovo da more è una pianta mellìfera, dei suoi fiori ne vanno ghiotte le api, i cui frutti (appunto la mòra) si distinguono dai lamponi anche per il piccolo particolare del talamo detto anche ricettacolo: staccando il frutto dalla pianta, nel lampone resta su di essa mentre sulla mora sul frutto.

Nei giorni scorsi ne ho raccolte un bel po', non quante ai tempi delle passeggiate col cane, ma abbastanza per farne una piccola crostata.

Senza saccarosio, la frolla con farina di avena (metà integrale), burro di qualità (faccio un uso oculato di olio east burro e quando not ne trovo di locali mi rivolgo a marchi selezionati, per il burro advertizing esempio compro esclusivamente Beppino Occelli) e uova da allevamento a terra (di nuovo, contadini locali). Crema con le solite uova, eritritolo, united nations poco di farina di mandorle, latte (uno dei pochi casi nei quali uso quello Intero e, ancora, di alta qualità quindi non certo Granarolo due east compagnia cantante…). Maritozzo (il mio, non quello di pasticceria…) ha talmente apprezzato che la crostata ha avuto vita breve…
Io l'ho apprezzata accompagnata da una tazza di Darjeeling derivante dal raccolto In-Between, ossia tra aprile e maggio, la cui aromaticità è mediamente fruttata east corposa.
Una manciata di more le ho gustate questa mattina a colazione, insieme ad una fetta di ananas grigliato (più che altro spadellato…), un pancake integrale e l'ascolto odierno del libro in lettura Year of Wonder: Classical Music for Every Day di Clemency Burton-Loma.

La pastella del pancake la preparo la sera, prima di andare a dormire. In un vasetto mescolo bene 25 g di farina di avena integrale, 25 g di farina di grano saraceno, 15 chiliad di eritritolo, 1 albume, 30/xl thousand di latte vaccino magro o bevanda vegetale senza zucchero (ad esempio questa volta ho usato bevanda d'avena) ed un pizzico di lievito di birra fresco. Chiudo col coperchio due east lascio in fondo al frigo fino al mattino, quando riprendo il vasetto e lo apro qualche minuto prima di buttare la pastella nella padellina antiaderente senza grassi aggiunti per la cottura. Con questa quantità vengono united nations paio di bei pancake, quando sono sola dimezzo, ovviamente, le dosi.

Il pezzo scelto oggi, sabato 4 settembre, dall'autrice Burton-Colina, è il famoso quartetto vocale Bella figlia dell'amore; intonato nel terzo atto dai personaggi del Duca di Mantova (tenore), Maddalena (contralto), Gilda (soprano) east Rigoletto (baritono), è un intreccio di voci east situazioni affascinante e intricato. Maddalena, presso la locanda del fratello Sparafucile, seduce il Duca che di certo not si tira indietro e, al contempo, Gilda viene redarguita dal padre a proposito del suo ostinato amore per un uomo che di certo not lo merita.

Fifty'evasione di ieri, in fuga dalla stupidità, mi ha condotta nella località di Cerreto Laghi.
Provincia di Reggio Emilia (Emilia Romagna), da cui dista una settantina di chilometri, Cerreto Laghi è una frazione tipicamente turistica. In inverno c'è il Palaghiaccio aperto, ci sono le piste da sci ed united nations'surface area per lo snowboard. Nella bella stagione (non per me, per me è il contrario…), ci sono sentieri escursionistici, varie vette da scalare, ippovie, percorsi per mountain bike, raccolta funghi (dal 2012 si tiene il Campionato mondiale del fungo) east molto altro. La zona è ricca di laghi d'origine glaciale, denominati sistema lacustre Cerretano, come quello pigeon siamo stati oggi. Cerretano deriva dal lago che caratterizza fifty'omonima frazione.

I sentieri per le escursioni spesso coincidono con antiche mulattiere, grazie alle quali si possono visitare vecchissimi piccoli borghi. Questi sentieri sono numerosi, molti partono dal piccolo centro abitato, altri lungo la strada provinciale da cui si gode una bella vista sulle Alpi Apuane (citate alcuni postal service fa…).

Le temperature si aggiravano attorno ai eighteen/22º, il cielo era nascosto da un grosso eastward argenteo fronte nuvoloso a tratti quasi plumbeo ed united nations venticello fresco serpeggiava nella faggeta. Abbiamo gironzolato un po' in questa due east pranzato poi nei pressi del lago Pranda…

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E poi una bella camminata, tra alberi eastward ruscelli. Godendo dei rumori del bosco e della lontananza dal resto del mondo…

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In uno dei negozietti che vendono prodotti locali, ho acquistato mirtilli raccolti poche ore prima. Mirtilli che diventeranno marmellata (senza zuccheri aggiunti).

La giornata di ieri è stata una sorta di caricabatterie. Quando il mondo diventa troppo, mi rifugio sulle mie amate montagne.

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…Blest, who can unconcernedly observe
Hours, days, and years slide soft away,
In health of body, peace of mind

Ode on Solitude – Alexander Pope

Curve depression again, nighttime of summer stars.
And so virtually yous are, heaven of summertime stars,
So near, a long-arm human tin pick off stars,
Option off what he wants in the sky bowl,
Then about you are, summer stars,
And so near, strumming, strumming,
And then lazy and hum-strumming.

Summer Stars – Carl Sandburg {Fume and Steel}

Sulla terrazza solo la luce di stelle eastward luna, ancora parziale. Il frinire dei grilli, un lieve venticello fresco che a tratti carezza il viso. Ciò che ho letto oggi è lontano eppur ferisce ancora. Ferisce ogni giorno di più, ma il dolore è sordo. Si sta trasformando in un immenso vuoto che riecheggia nel nulla. Un potenziale così immenso, capace di Bellezza, affogato e vanificato dalla Bruttezza che inesorabile avanza e si amplifica. Meritiamo tutto ciò che stiamo vivendo.

No, non mi sono ritrovata per nessuna selva oscura né tanto meno mi sono persa, anche se quasi squagliata dal fastidioso caldo sì. Ieri abbiamo di nuovo toccato i 38/39ª C (con punta di 44º misurata al sole) ed oggi, probabilmente, replicherà.

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Laggiù, in fondo, la fièvole sagoma delle Alpi Apuane, che si ergono tra le valli del Magra, del Serchio e dell'Aulella. Catena antiappenninica, formatasi in epoca molto più antica rispetto all'Appennino, così denominata ad inizio 1800 dall'allora nuovo dipartimento del Regno italico, a causa della somiglianza con il tratto dolomitico, unendo quindi alpe al nome dei popoli locali, Ligures Apuani, fieri e orgogliosi che dettero filo da torcere ai romani, anche se, alla fine, molti vennero catturati east deportati nel Sannio.

si stancarono prima gli Apui di inseguire, che i romani di fuggire…

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Come ogni mattina, camminando, passo nei pressi di united nations angolo in cui cresce della profumata menta campestre, Mentha arvensis secondo la classificazione di Linneo, parte del genere Mentha, famiglia delle Lamiaceae che, possedendo molte qualità aromatiche, vengono usate in cucina, liquoreria, profumeria ed anche farmacia. Delle Lamiaceae fanno parte anche le piante aromatiche del genere Ocimum, suddiviso in varie specie di basilico.
Il nome menta deriva dal greco Minthe/Myntha, quello di una ninfa dei fiumi che fu tramutata in un'erba da Persefone, regina degli inferi eastward sposa di Ade, figlio di Crono e Rea eastward dio del regno morti e delle ombre. Leggende sul perché Persefone compì un tale atto sono diverse, una vede la ninfa amata proprio da Ade e Persefone, gelosa, attuò la sua vendetta.

Avendo, a casa, delle belle zucchine, ho deciso per la cena una crema da servire fredda (date le alte temperature) con menta, zenzero, curcuma e pepe. Verdi cucchiaiate, profumate, un po' piccantine, belle fresche…
Per la psicologia del colore, il verde trasmette calma e concentrazione. È il colore della natura e dell'armonia. Forse è per questo che mi garba tanto… cosa buffa, è che l'arancione, mio colore preferito, viene associato sia a libertà ed originalità ma anche a ottimismo ed entusiasmo! Ottimismo ed io non so neanche se ci salutiamo più, ormai.
Ovviamente, la menta restante 50'ho usata per united nations'altra preparazione dedicata al pranzo.

Pesto, dal tardo latino pistāre/pinsĕre ossia battere, macinare, frantumare, pigiare.
Il Re dei pesti di norma è quello genovese, il cui ingrediente base è il basilico genovese ossia una cultivar specifica dell'expanse. United nations cultivar, semplicemente, è una coltivazione con miglioramenti genetici.
Nel mio caso, nel mortaio ho messo, oltre alle foglie di menta, pistacchi, bacche di pepe nero, pezzetti di zenzero, scorza e succo di lime a cui poi ho aggiunto dell'olio EVO pugliese (preferisco gli oli del sud, più intensi). Questo pestino lo userò col pranzo, durante il quale spero di riuscire a finire uno dei libri in lettura anzi, in audiolettura. Adoro gli audiolibri, nel mio rapporto con la lettura hanno un importante peso. Certo, molto dipende dal lettore ma ultimamente, per mia fortuna, questo formato sta avendo united nations buon riscontro anche in Italy e quindi c'è sempre più materiale da poter sfruttare.
Quindi, dopo una bella camminata, un buon pranzo accompagnato da united nations buon ascolto. Cibo per corpo east mente.

Vanità due east orgoglio sono ben diversi tra loro, anche se queste due parole vengono spesso usate nello stesso senso. Una persona può essere orgogliosa senza essere vanitosa. L'orgoglio si riferisce soprattutto a quello che pensiamo di noi stessi; la vanità a ciò che vorremmo che gli altri pensassero di noi

Orgoglio e Pregiudizio – Jane Austen

Parole di Mary, terza e mediana sorella del quintetto Bennet, voce di Jane Austen. Pride and Prejudice non è il mio romanzo preferito della Austen, anzi, a dirla tutta, per come viene letto e manipolato dai più, inizia anche united nations po' a starmi antipatico…
Mary, che delle sorelle viene descritta come quella bruttina, con troppa morale, la tipica sciocchina che legge molto senza capire realmente ciò che ha letto (ne conosco assai, così…). Poiché legge molto credendo di capire, ma in realtà non capisce, sentenzia con presunzione ed ipocrisia (di nuovo, ne conosco… ecc…) spesso mettendosi in situazioni ridicole ed anche united nations poco umilianti. Le parole riportate sopra, tuttavia, le ricordo sempre con piacere giacché ho sempre ritenuto che united nations poco di orgoglio male person not faccia. L'orgoglio necessario a mantenere quell'onore che abbiamo perso, di cui sto leggendo in un libriccino del 2017 di cui poi scriverò due righe, e la cui perdita non è che uno dei tanti sintomi dell'involuzione a cui la nostra specie è soggetta già da tempo.
Ma sto tergiversando. Mi capita praticamente ogni volta, parto per un sentiero e mi smarrisco in mille stradine laterali…
Vanità ed orgoglio, dicevo.
Dal latino vānĭtās, derivazione di vānus ossia falso, frivolo, infruttuoso, privo di contenuto. Orgòglio, dal provenzale orgolh e dal tedesco antico urgol, sentimento eccessivo della propria personalità.
Un moto di vanità capita a tutti, almeno una volta nella vita. E pure d'orgoglio. Quando, dopo molto impegno due east molta fatica, infine, si raggiunge fifty'obiettivo prefissato ecco, mi par giusto provare un moto di bonario orgoglio, di sincera vanità. Come darsi da soli una pacca sulle spalle. Oppure, ancora, quando tua madre ripete per 50'ennesima volta che no, questo taglio così corto è roba da maschiacci e insomma alla mia età e poi mette in evidenza il sedere a forma di portaerei. Suvvia, comportati da donna!… e lo die con quel cipìglio fastidio che conosco da una vita east che trovo digeribile quanto un mazzo di chiodi. Alla soglia dei cinquant'anni, l'unica persona al mondo in grado di farmi sentire una cinquenne stupida e immeritevole è la portatrice d'utero che one thousand'ha fornito il l% del materiale genetico (poi, tra l'altro, dato che è un pessimo materiale difettoso poteva anche risparmiarsi…).
Oggi però, mentre fuori la colonnina lievitava east l'aria pareva quella di un forno quasi pronto alla cottura, il mio orgoglio e la mia vanità hanno sussultato, fatto una piccola òla, alzato i calici brindando e ridendo a gran voce. Tiè, mammina cara! Con un sorriso a diecimilamiliardi di denti, gongolando impuneménte, ho ringraziato la cassiera ancora a bocca aperta per fifty'errore d'avermi dato dieci anni in meno, sottolineando quanto questo taglio cortissimo le piaccia davvero su di me east complimentandosi per come sono. Fifty'ho già detto? Tiè, mammina cara!
In motorcar, socchiudendo gli occhi poiché la luce mi causa fastidio, ho messo in moto dopo aver fatto partire le meravigliose notation della Danza ungherese northward. four di Johannes Brahms, orchestrata poi (poiché le danze ungheresi nascono in origine per pianoforte a quattro mani) dal compositore russo naturalizzato svizzero Paul Juon. E con Brahams due east Juon, ho danzato pure io anzi, vanità ed orgoglio si sono amorevolmente strette in un abbraccio prendendo a danzare.
Tiè, mammina cara!

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Felix e Oscar, versione 2021.

Camminando, questa mattina, ho incontrato loro due. Al ritorno, non c'erano più. Ma ho anche raccolto le prime number more!

L'illusione pareidolitica è quell'umana tendenza, che abbiamo istintivamente, di vedere forme familiari e ordinate dove in realtà non ci sono. Come up l'astronave di ET in una nuvola o il famoso Volto su Marte, in una immagine catturata dalla sonda spaziale Viking 1 durante united nations volo orbitale sul pianeta rosso nel 1976. Dal greco parà (prefisso), nel significato di vicino ed èidōlon, immagine, la pareidolìa altro non è che una illusione subcosciente, che alcuni attribuiscono a processi evolutivi utili allo scorgere potenziali nemici due east predatori.
Illusione o no, questa sera, cenando, mi sono sentita sia osservata sia una crudele assassina… 🤔

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Potrei proporre alla Crusca questo nuovo termine, sicuramente not inferiore a petaloso…
Zonzolando, ossia andare/andando a zonzo. Zonzo, con derivazione onomatopeica probabilmente ispirata dal procedere degli insetti, sopravvive solo nella locuzione andare a żónżo, anticamente fare impazzire qualcuno. Andare a zonzo, girare senza meta precisa e quasi sempre senza nulla da fare, quasi come up a voler perdere tempo. Andare a zonzo però può essere invece proficuo e non del tutto vano. Come la giornata di ieri, nella quale, andando a zonzo per la mia città (-dina), ho potuto sostare nei pressi di uno dei due fiumi tra i quali sorge la parte vecchia.

È stata una piacevole pausa, il gorgoglio dell'acqua, il cinguettio degli uccelli, il vento tra i rami degli alberi…
Pausa che ha preceduto l'ennesima visita a Villa Dosi, villa barocca costruita verso la fine del 1600 dai fratelli Carlo east Francesco Dosi, discendenti di tal Guglielmo Dosi che sul finire del 1400 lasciò Belgioioso (Pavia) trasferendosi a Pontremoli con la carica di comandante del presidio sforzesco all'epoca avente quartiere al Castello del Piagnaro. La parte inferiore della villa è visitabile previa prenotazione ad opera del gruppo Sigeric, società di guide per il territorio lunigianese avente all'attivo numerose ottime proposte.

Villa Dosi – angolo facciata

Lo stile barocco è pregnante, i dipinti che caratterizzano il salone mostrano maestose scene allegoriche east prospettive eccezionali.
Prospettiva, derivante dal latino prospicĕre, guardare avanti due east dal tardo latino prospectivus, ossia finestre che davano prospetto vale a dire 50'accesso visivo a ciò che stava fuori.